La tregua dei Dazi forse compromessa. (Per il Post completo contattare Mario Boggini)
Un arresto eccellente sta riaccendendo la crisi. Pechino pretende la liberazione della figlia del fondatore Huawei, arrestata in Canada su richiesta statunitense.
Un arresto eccellente sta riaccendendo la crisi. Pechino pretende la liberazione della figlia del fondatore Huawei, arrestata in Canada su richiesta statunitense.
Soddisfazione per entrambe le parti. USA e Cina decidono di prendersi 90 giorni di tempo per formulare un accordo commerciale che soddisfi entrambi. Nel frattempo restano in vigore le aliquote storiche.
I mercati sono sostanzialmente immobili, senza una direzione precisa, in religiosa attesa dell’incontro del 30/11 dove i due Presidenti di USA e Cina, potrebbero dirimere la problematica dazi.
Guerra dei dazi Usa – Cina. Probabile la sottoscrizione di un accordo tra Trump e XI durante i colloqui dei G20 a Buenos Aires.
Tutto in sospeso per gli accordi con la Cina. “…Gli analisti si aspettano che il futuro della soia si rafforzi fortemente in caso di una risoluzione, poiché i frantoi cinesi contano ancora una volta di comprare la soia americana…..”
E’ bastato un tweet del Presidente Trump per svegliare un mercato assonnato e depresso.
Dopo il sussulto della scorsa settimana è subito tornata la calma. In effetti nulla è cambiato. Due i filoni di pensiero che si susseguono.
I mercati prendono al volo la notizia di probabili danni nel comparto della soia e le altre materie prime sono state trascinate.
L’indice di cambio valutario conferma una volatilità impressionante che si ripercuote sul prezzo delle materie prime prime importate. Abbiamo proposto un esercizio matematico di verifica del gap valutario.
Il mercato, ormai da diversi mesi, sta mostrando sempre i medesimi segnali. Quindi nulla è cambiato. La guerra dei dazi è in corso ma sulle nostre merci, sono state trovate le strade per aggirarla in tutto o in parte
di Mario Boggini e Virgilio – Milano, 5 ottobre 2018 –