Cereali e dintorni. In attesa dello scontro finale? (Post del 28 novembre)
I mercati sono sostanzialmente immobili, senza una direzione precisa, in religiosa attesa dell’incontro del 30/11 dove i due Presidenti di USA e Cina, potrebbero dirimere la problematica dazi.

Guerra dei dazi Usa – Cina. Probabile la sottoscrizione di un accordo tra Trump e XI durante i colloqui dei G20 a Buenos Aires.
Tutto in sospeso per gli accordi con la Cina. “…Gli analisti si aspettano che il futuro della soia si rafforzi fortemente in caso di una risoluzione, poiché i frantoi cinesi contano ancora una volta di comprare la soia americana…..”

I mercati prendono al volo la notizia di probabili danni nel comparto della soia e le altre materie prime sono state trascinate.
L’indice di cambio valutario conferma una volatilità impressionante che si ripercuote sul prezzo delle materie prime prime importate. Abbiamo proposto un esercizio matematico di verifica del gap valutario.
Il mercato, ormai da diversi mesi, sta mostrando sempre i medesimi segnali. Quindi nulla è cambiato. La guerra dei dazi è in corso ma sulle nostre merci, sono state trovate le strade per aggirarla in tutto o in parte
I prezzi dei cereali nazionali continuano a restare invariati salvo il mais che è in calo anche sul mercato statunitense. L’euro si è rafforzato contro il dollaro USA.
La settimana scorsa i cereali (grano duro e tenero e orzo) hanno dimostrato una certa stabilità sui mercati nazionali. I mercati internazionali sono rimasti per lo più invariati, salvo il mais in ribasso.